Nelle ultime due puntate abbiamo parlato di performance in modo inedito, e in questa terza parte voglio approfondire un aspetto che forse ci sfugge quando cerchiamo di capire da dove proviene il nostro meglio. Riflettiamo un attimo: tutti noi abbiamo delle regole non scritte che utilizziamo per valutare la nostra vita. Queste regole, spesso inconsce, determinano se ci sentiamo soddisfatti, orgogliosi, o se pensiamo di stare fallendo.
Ma è davvero sorprendente come queste regole siano completamente arbitrarie e personali. Eppure, molti di noi, soprattutto i top performers e gli atleti, sembrano condividere una regola comune: quella che associa il valore del successo alla sofferenza e al sacrificio che comporta raggiungerlo. È un'idea così radicata nella nostra cultura che spesso nemmeno ci fermiamo a metterla in discussione. Ma perché dovremmo considerare una vittoria più importante solo se è stata ottenuta attraverso la sofferenza?
Se crediamo che "se è facile, non vale", finiamo per rendere la nostra vita più difficile di quanto debba essere. Invece, come abbiamo visto nei precedenti episodi, il nostro meglio emerge dalla semplicità e dalla leggerezza. Se iniziamo a rispettare la semplicità, scopriremo che il successo può essere più facile da ottenere, più soddisfacente e meno estenuante. Questa realizzazione apre un mondo di opportunità, dove cercare la semplicità può portare a risultati migliori con meno sforzo.
----- Per approfondire: www.easierproject.com -----
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