Oggi, mentre guido, rifletto su un concetto che è al centro di tutto ciò che faccio e che discutiamo qui: l'origine delle nostre emozioni. È comune pensare che le nostre emozioni siano il risultato diretto di eventi esterni: se accade qualcosa di buono, ci sentiamo bene; se va male, ci sentiamo male. Tuttavia, non è così: le nostre emozioni derivano dai nostri pensieri, non dalla realtà esterna o dalle nostre prestazioni. Questa comprensione ci libera dal bisogno di modificare situazioni esterne o cambiare come siamo in risposta a quello che è solo un pensiero temporaneo e non un giudizio sulla qualità delle nostre azioni o delle nostre circostanze. ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Oggi, mentre guido, rifletto sulla delusione, un'emozione così universale e profondamente umana. È quella sensazione sgradevole che sorge quando ci rendiamo conto che la realtà davanti a noi non corrisponde alle nostre aspettative, a ciò che pensavamo dovesse o potesse essere. Questa consapevolezza crea una distanza, un gap tra ciò che immaginiamo e ciò che è, portando a tensione, sconforto e sofferenza. Quello che mi aiuta in questi momenti è ricordare che la sensazione di delusione non deriva dalla perdita di un'opportunità, ma dal riconoscere che l'alternativa desiderata, in realtà, non esiste. Non è mai esistita. Il dolore che provo è causato da qualcosa che avevo innocentemente creato io. E c'è qualcosa di liberatorio nel sapere che non stiamo perdendo qualcosa di reale; ciò che pensiamo di aver perso non è mai stato a nostra disposizione. Questa consapevolezza ci permette di affrontare la realtà con nuove lenti, liberandoci dalla sofferenza del 'cosa sarebbe potuto essere' e spingendoci a concentrarci sulle opportunità che realmente possiamo esplorare. ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Durante l'episodio, esploro l'idea che molte delle cose che consideriamo nostre responsabilità - come essere al meglio, gestire le emozioni o connetterci con gli altri - sono in realtà innate e non richiedono un nostro intervento attivo. Condivido un'analogia che spero vi aiuterà a vedere le cose da una nuova prospettiva: immaginate di pensare che sia vostro compito assicurarvi che la mensa aziendale sia sempre fornita. Vedremo come questo pensiero aggiuntivo non farà altro che complicare la vostra vita e quelle altrui.Riflettiamo quindi sul potere liberatorio di riconoscere ciò che è veramente nostra responsabilità e di lasciar andare il resto. La capacità di stare bene, di connettersi, di esprimere il nostro potenziale sono tutte doti che possediamo naturalmente; riconoscerlo può trasformare radicalmente il nostro modo di vivere e di affrontare le sfide quotidiane.----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Spesso parliamo di performance, espressione, benessere, ma oggi voglio partire da una domanda provocatoria: qual è la tua "droga"? Con questo, intendo non solo sostanze stupefacenti o alcol, ma anche quelle abitudini a cui ci aggrappiamo quando cerchiamo di affrontare insicurezze, difficoltà o pressione. Siamo esseri umani e sentiamo ogni pensiero come se fosse vero, quindi è inevitabile che affrontiamo un'ampia gamma di sensazioni. Nella nostra ricerca di soluzioni a questi sentimenti di insicurezza, possiamo trovarci a ricorrere a vari "antidoti": l'abuso di lavoro per manager e atleti, l'alcol, o anche comportamenti che possono danneggiare il nostro corpo. Questo episodio vuole farvi riflettere sulla vostra reazione istintiva all'insicurezza. È importante riconoscere questi comportamenti come tentativi di affrontare quello che sentiamo. Tuttavia, la chiave sta nel capire che queste sensazioni sono solo il risultato di pensieri temporanei e non riflettono in nesun modo la realtà. Man mano che iniziamo a riconoscere che queste sensazioni sono semplicemente il retrogusto di pensieri passeggeri, iniziamo a sentire meno il bisogno di ricorrere alle nostre "droghe" preferite. Questa consapevolezza porta a un maggiore senso di facilità, sicurezza e leggerezza, instaurando un circolo virtuoso che migliora la nostra performance. ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

In questo episodio abbiamo proseguito la discussione sui principi fondamentali della performance umana e del benessere iniziata la settimana scorsa. Abbiamo esplorato come l'essenza del pensiero e la nostra capacità di renderlo reale influenzino profondamente la nostra realtà quotidiana. Ho discusso dell'importanza dell'energia costante che alimenta i nostri pensieri, una forza che ci accompagna sempre, come il sole che sorge ogni giorno o la forza di gravità. Questa energia, spesso descritta come "Momentum", slancio, nello sport, è una potente corrente che può trasformare completamente una situazione, portando alla luce il nostro vero potenziale.Abbiamo la tendenza a sottovalutare questa forza interna, spesso cercando di migliorare o "sbloccare" le nostre capacità attraverso tecniche esterne, quando in realtà tutto ciò che serve è una comprensione più profonda di come funzioniamo. In altre parole ciò che ci impedisce di esprimerci al meglio non è la mancanza di potenziale, ma piuttosto la mancanza di consapevolezza e comprensione della nostra vera natura. ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Oggi, ho deciso di riflettere sui principi fondamentali che stanno dietro le storie e le esperienze che abbiamo condiviso fino ad ora. Questi principi non sono semplici tecniche o approcci per migliorare le prestazioni, ma qualcosa di molto più profondo e universale, qualcosa che riguarda il potenziale umano e il benessere.Durante questo episodio, ho esplorato come ogni persona possa scoprire un potenziale di cui nemmeno era consapevole, e come questo si manifesti in modo costante, in ogni situazione e contesto. Abbiamo parlato del pensiero come una funzione naturale, simile al respirare, dove i pensieri entrano ed escono, influenzando la nostra percezione della realtà. La chiave sta nel comprendere questi principi fondamentali, che sono veri per tutti, in ogni momento, proprio come la legge della gravità.Ho condiviso come spesso ci concentriamo sul contenuto dei nostri pensieri, perdendo di vista la loro vera natura e funzione. Ho sottolineato come la nostra percezione dei pensieri e delle emozioni sia in realtà una proiezione dei nostri stessi pensieri, e non una diretta conseguenza degli eventi esterni. Questa comprensione può essere rivoluzionaria, perché ci permette di vedere oltre la superficie delle nostre esperienze quotidiane. ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Nelle ultime due puntate abbiamo parlato di performance in modo inedito, e in questa terza parte voglio approfondire un aspetto che forse ci sfugge quando cerchiamo di capire da dove proviene il nostro meglio. Riflettiamo un attimo: tutti noi abbiamo delle regole non scritte che utilizziamo per valutare la nostra vita. Queste regole, spesso inconsce, determinano se ci sentiamo soddisfatti, orgogliosi, o se pensiamo di stare fallendo.Ma è davvero sorprendente come queste regole siano completamente arbitrarie e personali. Eppure, molti di noi, soprattutto i top performers e gli atleti, sembrano condividere una regola comune: quella che associa il valore del successo alla sofferenza e al sacrificio che comporta raggiungerlo. È un'idea così radicata nella nostra cultura che spesso nemmeno ci fermiamo a metterla in discussione. Ma perché dovremmo considerare una vittoria più importante solo se è stata ottenuta attraverso la sofferenza?Se crediamo che "se è facile, non vale", finiamo per rendere la nostra vita più difficile di quanto debba essere. Invece, come abbiamo visto nei precedenti episodi, il nostro meglio emerge dalla semplicità e dalla leggerezza. Se iniziamo a rispettare la semplicità, scopriremo che il successo può essere più facile da ottenere, più soddisfacente e meno estenuante. Questa realizzazione apre un mondo di opportunità, dove cercare la semplicità può portare a risultati migliori con meno sforzo.----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Oggi continuiamo a esplorare la nozione che il duro lavoro non sia l'unica chiave del successo. Mi sono soffermato su un'immagine potente, quella del tirare una carrozza a piedi piuttosto che andare a cavallo. Sì, abbiamo visto molte persone che raggiungono traguardi notevoli tirando le proprie carrozze, ma ciò che perdiamo è la possibilità di sperimentare il successo in maniera più fluida e naturale. Siamo attaccati all'idea che il valore risieda nella fatica e nella sofferenza. Questa mentalità ci spinge a trascurare l'opportunità di "cavalcare" piuttosto che "tirare", di sperimentare la vita e il successo senza l'onere eccessivo dello sforzo incessante. È interessante considerare come questa visione ci limiti, restringendo il nostro mondo e impedendoci di scoprire nuove bellezze e opportunità che potrebbero apparire lungo il cammino. Questo episodio è un invito a riconsiderare le nostre convinzioni radicate sul successo e sul duro lavoro. È un promemoria che ci incoraggia a esplorare la nostra "cavalcata", a connetterci con quella forza interiore che ci permette di vivere in modo più appagante e di avere ancora più successo. ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Molti di voi, tra atleti professionisti, manager e artisti, potrebbero pensare che il successo derivi esclusivamente dalla fatica e dal sacrificio. Io sicuramente l'ho pensato per molto tempo. Eppure, nei nostri migliori momenti, quelli in cui superiamo le aspettative o troviamo soluzioni creative a problemi complessi, spesso sperimentiamo una sensazione di facilità e di flusso, anziché di sforzo estremo. Ho avuto l'occasione di parlare con numerosi top performers, e tutti mi hanno descritto queste esperienze straordinarie in cui sembra che tutto proceda con naturalezza e armonia. Un atleta mi ha confidato che, quando è in forma, gli avversari gli sembrano più lenti e lo spazio intorno più ampio. Questa sensazione contrasta nettamente con l'idea di fatica e sforzo. Tuttavia, quando cerchiamo di esprimere il meglio di noi stessi, il nostro primo istinto è di lavorare più duramente, anziché cercare quella sensazione di leggerezza e flusso. Considerate la possibilità che ciò che sembrava il segreto del vostro successo sia in realtà un ostacolo, e che i vostri trionfi siano una testimonianza della vostra straordinaria capacità innata di crescere e migliorare. Questa è solo parte 1 di una conversazione sulla vera fonte del nostro meglio, ci vediamo la settimana prossima per continuare! ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Ciao a tutti! Nel nostro episodio di oggi, ho voluto condividere con voi una riflessione che trovo molto stimolante: la capacità umana di adattarsi al buio. Questa metafora mi fa pensare a come, nella vita di tutti i giorni, siamo capaci di "navigare" nelle nostre routine quotidiane, anche quando le circostanze sembrano oscure o difficili. Proprio come i nostri occhi si adattano al buio permettendoci di muoverci in casa senza accendere la luce, anche noi abbiamo la straordinaria abilità di adattarci e prosperare anche nelle situazioni più complesse.Ma cosa succede quando troviamo l'interruttore e accendiamo la luce? La realtà intorno a noi non solo diventa più chiara, ma anche più ricca e piena di opportunità che prima non potevamo nemmeno immaginare. Ho parlato con persone che sono al top nel loro campo, che hanno trovato modi per eccellere anche nell'oscurità. Queste persone spesso pensano di non aver bisogno della luce, perché si sono abituate a fare tutto "al buio". Tuttavia, questo mi fa riflettere su quanto potrebbero ottenere di più se solo potessero vedere tutto ciò che li circonda in piena luce.In questo episodio, voglio invitarvi a riflettere sulle aree della vostra vita dove potreste stare già andando bene, ma dove potreste fare ancora meglio se solo trovaste l'interruttore per accendere la luce. Che nuove opportunità potreste scoprire? Che nuovi colori potreste vedere? Questa luce è disponibile per tutti noi, a prescindere dalle nostre circostanze personali, ed è pronta a illuminare aspetti della nostra vita che prima non potevamo nemmeno immaginare. ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

In questo episodio ho affrontato due concetti fondamentali. Il primo è l'idea che tutto ciò a cui dedichiamo tempo e attenzione cresce. Questo vale tanto per attività pratiche come il tiro con l'arco, quanto per i nostri pensieri e preoccupazioni. Il secondo riguarda la fonte della nostra eccellenza: quando siamo bravi in qualcosa, ci ascoltiamo e sappiamo scegliere la cosa giusta al momento giusto. Questo si manifesta nelle nostre migliori performance, dove prevale la presenza più che il seguire rigide linee guida. Questo però è in forte contrasto con il modo in cui solitamente si approcciano apprendimento e crescita in qualsiasi campo. Tendiamo a cercare soluzioni esterne, come consigli o libri, ma se l'eccellenza deriva dall'ascolto di sé nel momento, allora forse dovremmo iniziare a dedicare tempo e attenzione a questo ascolto fin dal primo giorno. Così, potremmo diventare più abili nell'ascoltarci, muovendoci progressivamente verso l'eccellenza. Questo non vuol dire che non ci sia valore nello studio o nel chiedere un consiglio, ma se ci ascoltiamo sarà ovvio quando farlo e quando no. Se invece diamo retta a pensieri di insicurezza e cerchiamo soluzioni al di fuori per farla andare via, non stiamo progredendo verso il meglio di noi. In altre parole: noi crediamo di dover seguire ricette esterne per poi arrivare a un punto in cui possiamo ascoltarci, ma è il contrario. Possiamo ascoltarci da subito, sapendo che quando serve la ricetta ci sembrerà ovvio andarla a cercare. Nota la differenza tra cercare soluzioni esterne per abitudine e ascoltare prima di tutto te stesso, e vedi cosa viene fuori. ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Oggi voglio condividere con voi alcune riflessioni sulla capacità di essere aperti alla possibilità che quello che ci sembra vero in realtà non lo sia. Sviluppare questa abilità permette di vivere più nella realtà e meno nelle nostre teste, accettando che le nostre opinioni e percezioni sono solo il riflesso dei nostri pensieri. Comprendere che la realtà è creata dai nostri pensieri ci permette di riguardare il mondo con occhi nuovi, di vivere più pienamente nel presente e di essere più connessi con la vita che ci circonda. Nell'episodio, ho anche toccato il tema della presenza mentale. Spesso si pensa che queste siano abilità da sviluppare con la forza di volontà o con tecniche specifiche, ma in realtà, sono una conseguenza naturale della comprensione del nostro modo di percepire il mondo. Più diventiamo abili nel riconoscere la natura effimera dei nostri pensieri, meno ci perdiamo in essi e più emergono naturalmente la nostra capacità di essere presenti e di esprimerci al meglio. ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

In questo episodio ho voluto esplorare il tema del come prendiamo decisioni e come capiamo se stiamo andando nella direzione giusta. Spesso, ci affidiamo a ciò che pensiamo sia bene o male, giusto o sbagliato, come se fossero indicazioni assolute. Ma, riflettendoci bene, queste sono solo creazioni dei nostri pensieri. Le nostre idee su ciò che è giusto o sbagliato sono effimere e soggette a cambiamenti, a volte in pochi minuti. Questo perché costruiamo nella nostra mente immagini e aspettative di ciò che dovrebbe accadere, e giudichiamo la realtà basandoci su questi pensieri. Ma queste "mappe" non sono altro che disegni arbitrari, che poco hanno a che fare con una vera comprensione del mondo attorno a noi. Questo modo di approcciare le decisioni, più che aiutarci, può portarci fuori strada. Poi, ho introdotto un'idea fondamentale: quella di una "bussola interna". Questa bussola non è basata su conoscenze o concetti precostituiti, ma su un sapere innato, una sensazione istintiva che ci guida nelle scelte quotidiane. Questa capacità interna funziona solo in tempo reale. Infine, ho suggerito di iniziare a fidarci di più di questa bussola interna, riconoscendo che le nostre percezioni di giusto e sbagliato sono costruzioni soggettive. In futuro, approfondirò questo tema, esplorando come possiamo ascoltare di più la nostra voce interiore e come questo ci può aiutare a liberare il nostro potenziale. ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Nell'episodio di oggi ho voluto esplorare una riflessione che mi ha colpito particolarmente. Durante le conversazioni con i miei clienti, mi sono imbattuto in una metafora potente che ha a che fare con deserti e miraggi. Di solito, quando pensiamo a un miraggio, ci immaginiamo qualcuno nel deserto che vede un'oasi inesistente. E se fosse il contrario? E se in realtà fossimo sempre nell'oasi, vedendo il deserto solo come un miraggio? Questo cambia radicalmente la nostra percezione della realtà. Spesso, quando affrontiamo difficoltà, sforzi o mancanza di opzioni, tendiamo a pensare che queste sensazioni derivino dalla realtà stessa. Ma, se consideriamo la possibilità che queste siano solo illusioni create dai nostri pensieri, tutto cambia. Quando il miraggio svanisce, ci ritroviamo a vedere nuove opportunità. Di fronte a situazioni difficili, la nostra percezione può cambiare drasticamente, rivelando che ciò che sembrava un problema insormontabile era in realtà un'opportunità travestita. Questo episodio è un invito a riflettere su come la nostra mente può creare limiti che in realtà non esistono, e come possiamo aprirci a vedere le infinite possibilità che ci circondano. Ricorda, non è il deserto che è reale, ma l'oasi delle opportunità. ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Nell'episodio di oggi di "Inevitably Great", ho voluto condividere con voi una riflessione profonda e stimolante che mi è venuta in mente ascoltando un commentatore sportivo durante una recente partita. Faceva una distinzione tra essere "carico" e "sereno", una differenza che potrebbe sembrare minima, ma che è fondamentale. Questo mi ha portato a pensare alla differenza tra l'energia nervosa, spesso generata dalla nostra forza di volontà, e quella serena, che scaturisce dallo spirito. Quando siamo sereni, siamo completamente presenti, sia che ci troviamo in un campo sportivo, in ufficio o in qualsiasi altra situazione. Ho notato che spesso confondiamo queste due energie, pensando che siano la stessa cosa. Tuttavia, riconoscere la differenza ci permette di capire meglio come influenzano la nostra performance. Ho portato l'esempio del calciatore che, nonostante fosse "carico", ha avuto una partita difficile, dimostrando come l'energia nervosa possa diventare un limite piuttosto che un aiuto. In questo episodio, ho cercato di approfondire il concetto di "essere nel flusso" o "in the zone", dove tutto scorre con naturalezza e siamo trasportati da un'onda di energia che porta serenità e semplicità. Ho contrastato questa sensazione a quella di essere "carichi" di pensieri, che possono essere positivi e motivanti, ma che alla fine riempiono il nostro spazio mentale impedendoci di esprimerci liberamente. Ti invito a riflettere sulle tue esperienze personali, cercando di distinguere tra queste due energie e come influenzano il tuo modo di agire e sentire. Cerca esempi di momenti in cui eri sereno e tutto sembrava fluire con facilità, e confrontali con quelli in cui, pur essendo carico e positivo, questa energia si è trasformata in un limite. È una distinzione sottile, ma potentissima, che può davvero cambiare il modo in cui affrontiamo le sfide e viviamo la nostra vita. ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Ciao a tutti, sono Nico Olivieri e benvenuti al primo episodio di "Inevitably Great". In questo episodio, parlo del mio lavoro a The Easier Project, dove aiuto atleti, imprenditori, artisti e altre persone ad alto impatto a rendere il proprio meglio inevitabile. Il nostro focus è lo spirito, quell'energia vitale che anima sia la mente che il corpo. Comprendere e sfruttare questa energia può avere un impatto enorme sulla nostra vita e nelle nostre performance. Tutti abbiamo vissuto giornate in cui tutto sembra fluire naturalmente, così come giornate in cui persino le azioni più semplici sembrano impossibili: non è altro che la variabile "spirito" in azione dietro le quinte. Nel mio lavoro, uno degli strumenti che utilizzo, oltre alle sessioni individuali, sono i messaggi audio che scambio con i miei clienti. Questi messaggi sono di due tipi: personali (basati su tematiche specifiche alla singola persona), e universali, dove condivido realizzazioni più ampie che ritengo possano essere di aiuto. Li registro in momenti e luoghi diversi, per catturare l'essenza dell'ispirazione appena colta (questo è il motivo per cui potreste sentire rumori sullo sfondo, come traffico, persone che parlano, etc). L'idea di questo podcast è di condividere con voi questi messaggi universali, che hanno già avuto un impatto significativo sui miei clienti. Vi invito ad ascoltarli non come una lezione, ma piuttosto come una canzone, lasciando emergere ciò che risuona con voi. Man mano che esploreremo questi concetti insieme, ci avvicineremo sempre di più alla comprensione di come funziona lo spirito e la realtà. È un percorso verso la semplicità e l'inevitabilità di esprimere il meglio di sé. Non vedo l'ora di condividere questo viaggio con voi. A presto e grazie per l'ascolto! ----- Per approfondire: www.easierproject.com ----- Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.