Qualcuno potrà dire: “Ma come... Un’altra agenda?”. In effetti, non avrebbe tutti i torti a rimanere stupito, ma quest’opera, oltre a non essere un’agenda (dal latino: “la cosa che deve essere fatta”), in realtà è una memoranda (dal latino: “la cosa degna di essere ricordata”). Se non si coltiva la memoria, che, come ha detto qualcuno, “È custode e tesoro di tutte le cose”, si corre il grosso rischio di subire il trascorrere del tempo, di non farlo proprio, di lasciarlo “passare” senza interiorizzarlo, di farlo “trascorrere” senza custodirlo e apprezzarlo. Non per nulla ancora oggi diciamo “Il tempo è denaro!”…