Cristian Cimatti - Eco

METAMORFOSI. L'Uomo e la Materia.

Aug 8 2023 • 16 mins

Testo e voce di Liliana Rullo

L’opera ECO di Cristian Cimatti è un imponente e lascia inquietudine e mistero.

La donna si apre all’interno delle sagome geometriche provocando un cortocircuito.

Sembra ispirata al mito di Eco, una delle Oreadi, le ninfe della montagna.

Secondo Ovidio, Giove notando l'attitudine di Eco per il pettegolezzo, la spinse ad intrattenere sua moglie Giunone in modo da distrarla dai propri amori furtivi. Giunone però si accorse dell'inganno, e la punì togliendole l'uso della parola e condannandola a dover ripetere solo le ultime parole che le venivano rivolte o che udiva.

La ninfa si innamorò perdutamente di Narciso, ma non potendogli confessare il suo amore, riuscì solo ad innervosirlo ripetendo le ultime parole che pronunciava facendogli pensare che fosse uno scherzo e che lo stesse prendendo in giro. Narciso, stanco della ragazza se ne andò lasciandola sola.

La ninfa si mise a piangere fino a prosciugarsi e di lei non rimase che la voce che riecheggia ancora oggi per le montagne.

I cerchi concentrici posti sull’opera fanno simboleggiare l’eco e la voce che riecheggia dispergendosi nel vuoto.

Il contrasto vivo tra il corpo nudo di donna, i suoi seni, parte del suo volto e le forme geometriche richiamano il movimento dell’essere che si fa onda tra le rocce.

Le forme sinuose del corpo si oppongono con resistenza alle rigide forme geometriche che la incorniciano.

Sembra uno squarcio. E’ un lacerarsi che si fa strada tra le rigide forme quadrate e rettangolari.

Il corpo di Eco appare come intrappolato tra le montagne. E’ una metafora della sua voce.

La sua voce tenta di uscire ma non può, così come il corpo che non è libero di muoversi, è bloccato e fermo.

Il corpo della donna è il simbolo della voce di Eco rimasta a riecheggiare tra le montagne.

Il cortocircuito che provoca è dato da questo ardente contrasto e dalla sinuosità dei seni e del volto che si contrappone alle linee fisse e rigide della cornice.

Quest’opera ha un’energia circolare, dinamica e flessibile. Sembra ingabbiata nella cornice di linee e forme geometriche sapientemente posizionate.

Il contrasto è dato anche dalla lavorazione del materiale utilizzato.

Il corpo della donna è luminoso, levigato, liscio e dettagliato di particolari.

Le linee geometriche che rappresentano i limiti e gli argini dell’esistenza sono scure e materiche, opache e ruvide. Come le aridità della vita.

Il cortocircuito è dato dall’energia dinamica che spinge la donna verso l’esterno in contrapposizione alla staticità delle linee geometriche che spingono verso l’interno.

In questo movimento di opposti, dall’interno verso l’esterno e dall’esterno verso l’interno, quest’opera trova il suo punto di equilibrio.

Grazie Cristian Cimatti perché con la tua opera ECO ci hai riportato nel movimento circolare dell’esistenza, fatto di forze ed energie motrici opposte che ruotano e spingono alla ricerca di quel funambolico punto di equilibrio.

testo ©Liliana Rullo Ogni diritto riservato. Coperti dal diritto d'autore.

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#Metamorfosi è il podcast dedicato all'uomo, alla materia e alla sua trasformazione. METAMORFOSI è un format radiofonico ideato per l'Ente Mostra dell'Artigianato Artistico Abruzzese, prodotto e diretto da Jmotion Agenzia Pubblicitaria, in onda su #JLIVERADIO

Speaker e autrici #LilianaRullo e #LidiaDiBlasio

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https://www.artigianatoabruzzese.com

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